Sotto i riflettori dell’atelier Teatro dei fauni di Locarno il 17 marzo, andrà in scena «Madame Aissata, la signora dei matrimoni». Una quindicina d’anni fa  Santuzza Oberholzer ha ideato la rassegna «La donna crea» con una precisa missione.  «Ogni edizione affronta, in modo serio, scherzoso e poetico, un aspetto della sensibilità femminile, toccandone archetipi, sogni e tica che, in apparenza, potrebbe sembrare sorpassata», anticipa Oberholzer. «Con la loro particolare sensibilità, le artiste ne esplorano le strade, riscoprendo nuovi riti laici che possono anche attingere alla mitologia e alla tradizione. Interessanti sono i nuovi impasti di testure e colori che l arte scenica, con la sua vicinanza emotiva, è in grado di vissuti», racconta la fondatrice. A riunirsi sono i generi artistici più diversi: narrazione, commedia, canti, teatro di burattini, danza, incontri e workshop, che raccontano le gioie, la vita e le difficoltà delle donne, mostrando il loro modo di esprimerle ed esorcizzarle. Ma qual è il tema della programmazione 2017? «È quello della ritualità: una praplasmare. È proprio questo che teatro e musica riescono a creare: una condivisione di emozioni», conclude Santuzza Oberholzer. La signora dei matrimoni, il primo appuntamento in cartellone è venerdì 17 marzo, ore 20.30, all atelier Teatro dei fauni di Locarno. Per l’occasione, il Teatro Símurgh presenterà «Madame Aissata, la signora dei matrimoni», liberamente ispirato a racconti delle culture Nupe e Cabili. Sul palco: Carla Robertson, con la regia di Fiore Zulli. Madame Aissata è la «signora dei matrimoni», invitata d onore alla vigilia delle nozze di due giovani di nobile stirpe del Mali, per parlare alla coppia del significato profondo dell unione di donna e uomo, raccontando con straordinaria maestria storie stupefacenti, che catturano l’attenzione di tutti gli astanti. Con delicatezza e discrete allusioni assolve al suo compito proponendo anche un educazione all’intimità molto particolare a beneficio dei novelli sposi e di tutto il pubblico, con una cifra di squisita fattura femminile e carica di ammiccante ironia.