Fin dai tempi più antichi l’uomo ha sentito il bisogno di regolare ciò che di più alto sentiva all’interno di se stesso in una concatenazione di gesti ed espressioni sonore che assecondassero queste emozioni, passioni, l’anelare verso un mondo altro rispetto alla apparenza immediata della natura. Si è espresso con la danza e con il suono – il ritmo – e ha compiuto un gesto artistico. Ha iniziato a comunicare su un livello che ha condiviso e per questo reso oggettivo, culturale.

Entrare in comunicazione, oltre che un bisogno è una tendenza naturale alla condivisione, alla relazione e l’arte rappresenta il mezzo con cui il linguaggio – la tecnica – l’azione, non escludono il piacere. L’arte come azione è immaginazione, è creatività.

Koinomia, communio, comunità.

Creare, inventare, agire liberamente, lasciando fluire l’immaginazione e l’espressione delle proprie qualità. Poi raccogliere le idee.

Scrivere, incidere, segnare parole mediante un mezzo su di un supporto..quando la creatività incontra la tecnica, il testo esprime il pensiero, le emozioni e le sensazioni di chi scrive e crea un legame con i sensi, l’immaginazione, le emozioni di chi legge. La scrittura creativa crea empatia.

La comunicazione creativa è la relazione, la comunicazione del nostro mondo al mondo degli altri, nel pianeta che accoglie la varietà infinita dell’espressione.